Non ce lo aspettavamo, con grande sorpresa, il giorno dopo il comunicato della Consulta, ci sono giunte tantissime adesioni dei veri amanti della bicicletta con annessi attestati di stima e incitamento a proseguire il nostro cammino.
Una segnalazione unanime che evidenzia l´ottusità di alcune decisioni che non hanno nulla a che fare con lo sport ma solo con le poltrone.
Tutti ci incoraggiano a proseguire per affermare la facoltà del libero associazionismo riconosciuto, ad ignorare coloro che vogliono governare lo sport, non legittimati da nessuno, con i divieti e non con progetti educativi.
Riportiamo virgolettato il testo di una delle tante lettere pervenutaci oggi:
"signori della Consulta, se inizialmente avevate ragione, adesso rischiate grosso e questa mossa si sta rivelando solo la classica "manovra politica di fine anno dal sapore amaro" che ancora una volta sta creando confusione e scompiglio tra chi è interessato solo a pedalare e di questi giochini non ne vuole sapere" Qual è la vera intenzione della sospensione in questo momento che è sospesa l´attività?"
Come sempre la saggezza risiede sul "sellino" non dietro la scrivania.
L´ACSI ha risolto il problema UDACE, ma per qualcuno non era quella la preoccupazione , anzi quello era un falso problema dietro il quale trincerarsi per continuare a giustificare insuccessi e delusioni. Ora temono che l´ACSI possa crescere ulteriormente e liberamente e cercano di difendersi come possono, anche con mezzi illegittimi.
Per conto nostro registriamo un aumento di consensi, e proseguiamo per la nostra strada.
Lo sport rende liberi, non vogliamo essere prigionieri di queste circostanze e di questo sgradevole contesto. Acsi e´ riconosciuta dal Coni e come tale potrà esercitare tutta l´attività riconosciuta rispettando sempre le regole dell´ordinamento sportivo.
Restiamo a disposizione di tutti i ciclisti veri e liberi continuando la nostra missione. Grazie del vostro inaspettato sostegno, la verità, come la ragione, emergerà sempre.