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Gran Fondo delle Valli Parmensi

26-06-2012 23:14 - News Generiche
Una Macchina organizzativa collaudata ed impeccabile
Oltre 1000 al via sui tre tracciati
Vincono Rumsas nella Granfondo, Sanetti nel Medio e Beretta nel Corto




Langhirano (Parma), 24 giugno 2012
Splende il sole, sia nella realtà che simbolicamente, sulla quattordicesima edizione della Gran Fondo delle Valli Parmensi e sulle oltre mille divise dei ciclisti al via della manifestazione. Per un giorno Langhirano non è più solo la "capitale del prosciutto", ma anche quella del ciclismo. Alle nove in punto il motore della macchina organizzativa del Team Filippelli-Vecchia Parma è già caldo, come questa prima domenica d´estate, e sta per muoversi a pieno regime. Sulle note di "Jump" dei Van Halen quando Claudio Bartelletti, vicepresidente dell´Acsi, ente di promozione sportiva a cui la società parmense è affiliata, abbassa la bandierina del via, un esercito di granfondisti sprigiona tutte le proprie energie, non per saltare come richiede la canzone, ma per pigiare a fondo sui pedali. Ognuno pronto ad impegnarsi nello sforzo e ad immergersi a tutta velocità in quel lungo cannocchiale asfaltato che risale la Val Parma fino a Corniglio. Ciò che rende unica e straordinaria questa corsa sono indubbiamente la stagione di massimo rigoglio della natura e i paesaggi del nostro appennino, dai campi di grano maturo, ai boschi ombrosi e alle borgate ridenti come Beduzzo, Casarola in festa per il poeta Attilio Bertolucci, Tizzano e Campora per citarne solo alcune. Non è retorica, è quello che chilometro dopo chilometro si dipana, quasi come un film, sotto gli occhi dei corridori. Sulle ondulazioni di Ghiare si formano i primi drappelli e la gara entra nel vivo. Al ponte di Miano i corridori che puntano al percorso "Light", ossia quello da settantasei chilometri, svoltano a sinistra e iniziano la salita di Carobbio che li condurrà a Tizzano. In testa c´è un gruppetto che procede di comune accordo per un lungo tratto, fino al termine della successiva salita di Faviano, quando il piacentino Alessandro Beretta, artefice del miglior tempo assoluto della cronometro di sabato, rompe gli indugi e con un poderoso allungo lascia la compagnia e si invola tutto solo a conquistare una splendida vittoria. Nel frattempo, gli atleti del percorso medio, da centouno chilometri, e del lungo da centoventidue, raggiungono Corniglio e imboccano la salita del Passo del Ticchiano. Sono in due, entrambi della stessa squadra, a transitare ai 1154 metri di altitudine del valico: l´ex professionista lituano Raimondas Rumsas ( terzo al Tour de France del 2002 e vincitore del Giro di Lombardia del 2000) e il suo compagno, il napoletano, ma massese d´adozione, Francesco Cipolletta, anche lui con trascorsi nel ciclismo professionistico. All´altezza di Ranzano nuovo bivio: quelli del lungo proseguono per Schia lungo la ripida salita di Casagalvana, il medio invece prosegue per Lagrimone, località nella quale si riannodano tutti e tre i tracciati. Mentre Rumsas e Cipolletta fanno corsa a sé ma sono raggiunti a Schia da Alessandro Merlo, un altro loro compagno, a giocarsi la vittoria nel medio sono in sette, tra i quali il parmense Cristian Ferretti. Poche battute al termine e mentre i fuggitivi stanno attraversando il ponte sul Torrente Parma tra Mulazzano e Langhirano è il laziale Bruno Sanetti a scattare in contropiede e a sorprendere tutti vincendo a braccia levate. Secondo, Ferretti. Sembra un copione già scritto: Rumsas, Merlo e Cipolletta, senza sprintare, giungono in quest´ordine sul traguardo, dominando la gran fondo. Buon decimo posto per il parmense Diego Rubini. Doveroso celebrare i primi e i campioni, ma è altrettanto giusto tributare un applauso a quella miriade di "anonimi" partecipanti che sono il vero cuore pulsante della manifestazione. Per questo siamo sicuri che a Fabrizio Fabbri, speaker ufficiale dell´evento, non sarà sfuggito di salutarli con quell´antico adagio del ciclismo che onora anche l´ultimo arrivato: "Viva tutti!". Al termine, un pasta party ben più ricco di un semplice piatto di spaghetti o di penne, un vero pranzo che comprendeva abbondanti porzioni di prosciutto "a chilometro zero", come si usa dire oggi, vista la contiguità dello "spazio ristoro" con decine di stabilimenti di stagionatura del pregiato salume. Poi tutti al palazzetto dello sport, sede delle premiazioni, con i protagonisti della Gran Fondo. A partire da Claudio Folli, presidente della Filippelli Vecchia Parma, è esausto ma felice per l´immenso sforzo organizzativo. "I complimenti dei partecipanti - spiega Folli - sono il migliore conforto ad un lavoro intenso e faticoso e ci proiettano già verso una quindicesima edizione ancora più ricca." Soddisfazione anche per Daniele Bonati, assessore allo sport di Langhirano, premiato con una targa per la sua disponibilità. "E´ una soddisfazione ricevere questo premio - ha dichiarato - sia per il lavoro svolto, ma soprattutto per l´amicizia che si è creata negli anni con la Filippelli". Tanti gli atleti presenti, tra i quali alcuni corridori parmensi che in gara hanno tenuto alta la bandiera del ducato, a partire da Ilaria Lombardo, langhiranese e profeta in patria grazie alla vittoria in campo femminile nel percorso medio. Ottimo secondo in campo maschile Cristian Ferretti. Anche nel "light" parmigiani in bella evidenza con Roberta Sacchelli seconda e Massimo Balduini terzo. Mentre il vincitore del lungo Rumsas ci tiene a ringraziare il suo direttore sportivo Giovanni Caligari, originario di Coenzo, località della bassa parmense. Il primo classificato del medio, Bruno Sanetti, è entusiasta ed esulta ripetutamente, poi ricorda i suoi trascorsi da dilettante nella Parmense. Splendida, in conclusione, l´immagine dei gemelli spezzini Gianmarco e Nicola Calzetta, classe 1997, che hanno portato a termine con onore il percorso medio.


Paolo Borelli
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